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Nuove leggi dell'alimentazione umana
basate sulla leucocitosi digestiva

di

P. KOUCHAKOFF

 (Lavoro presentato all'assemblea del 2 dicembre 1936)

 

Prefazione
 
   

L'intento di questa traduzione è di rendere fruibile in italiano un documento, pubblicato nel 1937, che si può definire "storico" e "rivoluzionario" relativo all'approfondito studio (teorico e sperimentale) che il dott. Paul Kouchakoff, presso l'Istituto di chimica clinica di Losanna (Svizzera), dedicò al fenomeno della leucocitosi digestiva. Ad oggi questo rimane il più autorevole studio e riferimento scientifico in materia.

Ma cos'è la leucocitosi digestiva?
In breve: la leucocitosi digestiva è un aumento del numero di leucociti (globuli bianchi) a livello ematico che si verifica immediatamente dopo l'ingestione di cibi cotti e/o denaturati evidentemente considerati dall'organismo come una sostanza da combattere e quindi causa di attivazione del sistema immunitario.
Tale fenomeno e' sempre stato considerato fisiologico dalla medicina convenzionale.
Ma perché la nostra perfetta macchina di difesa si mette in moto?
Ad ogni ingestione di tali alimenti, il nostro organismo reagisce con un'iper-produzione di leucociti (detta "leucocitosi"), perché considera "innaturale" e "pericolosa" ogni materia vivente sottoposta a quella radicale trasformazione molecolare che avviene con la cottura.
Se spostiamo la nostra attenzione sul piano della fisiologia umana, ci rendiamo conto che l'uomo, per la maggior parte della sua esistenza sulla Terra, ha consumato cibi crudi e, conseguentemente, la sua genetica e la sua evoluzione biochimica si sono sviluppate a partire da una dieta crudista. Di fatto la cottura altera in maniera consistente la struttura delle molecole dei carboidrati e soprattutto delle proteine presenti nei cibi rendendole non riconoscibili al nostro sistema immunitario che prontamente reagisce con una risposta immediata aumentando i livelli di globuli bianchi nel sangue.
Inoltre la cottura distrugge gran parte delle sostanze enzimatiche presenti nell'alimento crudo che dovrebbero concorrere con il nostro corredo enzimatico alla digestione e assimilazione dei cibi ingeriti; altre "vittime eccellenti" della cottura-killer sono le vitamine, che ad alte temperature vengono per la maggior parte denaturate o distrutte irrimediabilmente; la clorofilla, linfa vitale delle piante verdi, subisce invece la degradazione a feofitina, di colore bruniccio, assolutamente inutilizzabile dall'organismo.

E' quindi indubitabile che gli alimenti freschi e crudi costituiscono la migliore fonte di elementi utili al benessere del nostro organismo e che e' molto importante aumentarne l'assunzione.

Come dice il prof. Businco, dell'Università di Roma, "la vita è cruda, perché tutti i processi biologici si svolgono in ambiente naturale, nei limiti della temperatura alla quale le cellule e i tessuti svolgono le loro attività vitali".
Il corpo sa riconoscere ancora perfettamente, dopo alcuni millenni di "deviazione alimentare", i cibi "vivi" (quelli che gli consentono di mantenere integro il suo capitale di "vitalità") da quelli "morti".

Nonostante l'approccio del documento sia squisitamente scientifico, il testo è di facile comprensione e le relative conclusioni, volendo, sono di immediata applicabilità pratica nella realtà quotidiana.
E' tuttavia doveroso notare, e tenere sempre presente, che l'analisi esposta nel documento è totalmente svincolata da altri principi di basilare igiene alimentare; non rispetta cioè impostazioni vegetariane, tantomeno vegane o anche banalmente salutari (numerosi i suggerimenti di far uso di latte, burro, panna, formaggi, carni, affettati, pepe, caffé, sale,..); in ogni caso questa impostazione (dalla quale ovviamente ci dissociamo totalmente) non svaluta o compromette l'estrema validità dello studio sperimentale in oggetto.

Nella traduzione abbiamo intenzionalmente omesso le note a fondo pagina presenti nel documento originale in quanto riportano riferimenti a convegni internazionali del quel tempo o, più raramente, segnalazioni a specifica bibliografia del settore; invitiamo chi volesse approfondire l'argomento a tale livello a visionare la versione originale allegata.

I più sentiti ringraziamenti vanno al gentilissimo Roy E. Goodman (Curator of Printed Materials Library, American Philosophical Society, 105 S. Fifth St., Philadelphia, PA 19106-3386, 215-440-3408) che ha inviato copia del documento originale ed ha quindi permesso la diffusione di queste preziose informazioni e a Tiziana Ronchietto (Just for the love of it - Solo per l'amore di farlo) per aver tradotto l'intera pubblicazione.

Buona lettura e Buona Vita!

 

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